Ci sono ristoranti che profumano di storia, dove ogni angolo ha una storia da raccontare, testimoni viventi dell’evoluzione di una città e della sua gente.
Can n’Alfredo, le cui porte furono aperte nel 1934, è uno di quegli angoli in cui la cucina tradizionale ibizenca è sopravvissuta di generazione in generazione, fino a consolidarsi come un luogo in cui i migliori piatti dell’isola convivono con testimonianze viventi dei suoi costumi Una storia che prende vita in un libro che elogia la figura del suo attuale proprietario, Juan Riera, meglio conosciuto come “Juanito de Ca n’Alfredo”, che, grazie al suo carattere irresistibile, alla sua figura e alla sua personalità, affascina residenti, turisti e celebrità di tutto il mondo con la sua gentilezza e semplicità.
Il libro Restaurant Ca n’Alfredo. 1934-2018 è stato scritto dallo storico Felip Cirer, e include i lavori della fotografa Aisha Bonet. Nelle sue pagine si racconta la storia di questo ristorante, situato nel Passeig de s’Alamera, il cui percorso può essere paragonato a quello dei migliori ristoranti spagnoli, come Casa Lucio o Cándido, e rivela come i suoi piatti a base di riso siano stati gustati da volti noti di tutte le sfere e le età.
Juan Riera ha deciso di raccontare la sua storia in questo libro dopo aver ricevuto, nel 2010, il riconoscimento Medalla d’Or de la Ciutat d’Ibiza, per il suo percorso e il lavoro di diffusione della gastronomia tradizionale ibizenca.
Ca n’Alfredo aprì le sue porte a metà degli anni ’30; concepito come una taverna, per diventare poi un’osteria e, qualche anno dopo, un ristorante. Nel 1941 fu acquistato dal padre di Joan Riera, che ne ha rilevato la gestione nel 1972, e che ha portato questa struttura a diventare la più leggendaria dell’isola, grazie alla sua qualità, semplicità e discrezione.