Questa intervista si svolge fra l’orto del suo protagonista, lo chef ibizenco José Miguel Bonet, e la casa di campagna dei suoi genitori, dove è cresciuto e ha imparato il mestiere familiare: la cucina e la gestione del ristorante Es Ventall.
Es Ventall, un locale rinomato ubicato a Sant Antoni de Portmany, aprì le sue porte nel 1982, quando José Miguel Bonet solo aveva 6 mesi, grazie all’illusione e alla forte decisione di intraprendere dei suoi genitori, Miguel Bonet e Antonia Cardona. Un ristorante familiare nel quale questo noto chef cominciò a lavorare parallelamente mentre terminava gli studi. «Sono cresciuto li, mi impregnai della dedizione e del sacrificio che vedevo nei miei genitori e senza rendermi conto, a 21 anni, decisi di fare sul serio», afferma.
Senza tradire le sue radici e convertito in capocuoco di Es Ventall, José Miguel Bonet, racconta come imparò da suo padre la vera cucina tradizionale ibizenca: «mi piaceva copiare le sue ricette, lui mi insegnò tutto quella che sa sulla gastronomia d’Ibiza e mi incoraggiò ad interessarmi per dare una nuova presentazione ai nostri piatti e reinterpretarli senza toccare le basi delle ricette originali». «Volli evolvere la cucina di mio padre ed offrire ai clienti il sapore unico dei piatti tradizionali con un tocco diverso», riassume.
Dopo essere stato 38 anni un referente della cucina tradizionale ibizenca, Es Ventall ha ricevuto in questo 2020 un ‘sole’ della Guida Repsol. «Ogni sforzo ha la sua ricompensa ed è vero che lavorare in famiglia molte volte è complicato, ma è molto gratificante», spiega José Miguel Bonet, che non esita a ringraziare la sua famiglia per tutto il lavoro che fa quotidianamente e per i valori che gli hanno insegnato. «Lavoro insieme a mia sorella Marilina come socia, con l’altra mia sorella Josefina nella cucina, e ovviamente, con i miei genitori, che continuano a dedicare la loro vita affinché questo sogno prosegua e che ci insegnarono a lottare per quello che uno vuole», afferma con un sorriso. «Non cambierei lavorare in famiglia per niente», sottolinea.
La cucina tradizionale ibizenca del XXI secolo è stata sempre il simbolo di José Miguel Bonet che afferma che il suo segreto è: «offrire prodotti di stagione, di prossimità e di qualità e che siano i principali protagonisti dei nostri piatti». «Quando viaggio mi rendo conto che Ibiza non ha nulla da invidiare al resto del mondo: abbiamo prodotti straordinari durante tutto l’anno, siamo autosufficienti e non abbiamo la necessità di cose da fuori», continua lo chef, che da anni coltiva la propria verdura, la propria frutta e i propri ortaggi.
Su questa linea José Miguel Bonet sostiene che nel suo ristorante ci sono clienti che la prima cosa che apprezzano è il suo pane di carruba: «un prodotto stellare per noi, che prepariamo nel forno a legna e fermentiamo fra 12 e 16 ore». Questo prodotto, in seguito al suo successo, è stato messo in vendita in una piccola postazione propria nel Mercato di Forada, che si svolge ogni sabato al mattino.
Fedele amante della sobrasada, l’ibizenco non disprezza una “lattuga fresca” e ricorda che: «a Ibiza siamo molto fortunati, dato che non c’è un piatto che mi possa piacere di più al mondo che un sofrit pagès». Così, continua a spiegare che la vera cucina tradizionale d’Ibiza: «si fa con il ribollio, a fuoco lento e con molto affetto».
Un primo, un secondo e un terzo eccellenti è quello che offre il menu di Es Ventall, che non avrebbe senso senza un dessert della stessa categoria. Matías Trellís è l’incaricato di disegnare e preparare la magia della pasticceria di questo ristorante. Un giovane entusiasta: «molto inquieto e innovatore» che, secondo il suo capocuoco: «si incarica di portare nuove idee e di preparare dessert che rivoluzionino il palato». «Mi piace che la mia equipe sia composta da persone alle quali appassioni il loro lavoro», confessa.
Questa intervista termina come no, con una raccomandazione “per leccarsi le dita” di José Miguel Bonet: «se vieni a Ibiza la prima cosa che devi provare è la frita di polpo», confessa. Inoltre, questo giovane chef ibizenco invita tutti i turisti o assidui a Ibiza: «a perdersi e a lasciarsi guidare dall’istinto per conoscere l’isola più autentica».