Con spiagge paradisiache, un mare da sogno e paesaggi irripetibili, pochi possono immaginare che quest’isola nasconde anche preziosi tesori sotto terra. Sotterrate tra i resti del passato, emergono gioielli come la Necropoli di Puig des Molins.
Questa cima, a 500 metri a ovest da Puig de Vila, fu il cimitero dell’antica città di Ibiza, costruito nel VII secolo a.C. dai fenici. Occupava circa 10.000 m2 nella parte bassa del pendio della montagna. Con la crescita e l’espansione della città, nell’epoca punica (fine del VI secolo a.C. fino alla fine del I secolo a.C.) il cimitero si estese fino ad occupare 5 ettari. Nell’epoca romana (secolo I-V a.C.) si estese verso nordest e restò in funzionamento fino al XIII secolo. Ben due millenni in cui si verificarono variopinte varietà funerarie: cremazioni, inumazioni, ipogei, fosse e persino sotterramenti infantili in anfore.
Per conoscere questo ricco e curioso passato, il Museo Monografico di Puig des Molins offre una spiegazione del transito fino alla morte nell’Antichità partendo da materiali ritrovati nelle tombe fenicie, puniche e romane di quest’area. Le campagne di scavi, iniziate nel 1903, hanno permesso di ricavare una fantastica collezione di oggetti e utensili legati con i riti funerari come ceramiche, gioielli, amuleti, scarabei, monete e statuette in terracotta che permettono di studiare l’evoluzione di queste peculiari credenze degli antichi abitanti dell’isola.
Gli elementi funerari di Puig des Molins si usavano in diverse fasi: preparazione, imbellimento e protezione del cadavere. Dimostravano il rispetto che sentivano nei confronti dei propri defunti con gioielli con pietre preziose e oro, ceramica all’ingobbio, oggetti personali e attrezza da lavoro. La collezione comprende anche materiali dei tre principali santuari punici: la grotta di Es Culleram, S’Illa Plana e Puig d’en Valls, che testimoniano l’esistenza di un’organizzazione religiosa con culti sacerdotali sull’isola. Si conservano busti e statuette della dea Tanit, in particolare un busto femminile importato dalla Sicilia.
All’esterno del museo si possono visitare gli ipogei, le tombe puniche incise nella roccia che si introdussero nel 500 a. C. In questa zona furono scoperti circa 3000 ipogei. L’estensione e la conservazione di questa zona, la rendono la necropoli fenico-punica più importante del Mediterraneo, dichiarata Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO nel 1999.
L’insieme degli ipogei, visitabili all’interno, è conosciuto con il nome di Ipogei della Mula (mulo in spagnolo) perché sono stati scoperti per caso nel 1946 quando un mulo vi è caduta dentro. Questa fossa contiene vari sarcofagi distribuiti in diverse camere comunicanti tra loro dove sono stati ricostruiti gli scheletri e le offerte.
Questa visita permette di farsi un’idea dei principali riti funerari dei nostri antenati e dell’importanza che aveva la morte e il transito verso l’aldilà.